Anche i social possono contribuire a sviluppare il business internazionale!

Anche i social possono contribuire a sviluppare il business internazionale!

I social networks, i media più in voga del momento
I social sono stati il canale di marketing più utilizzato per più di un decennio. Questo perché sono relativamente poco costosi, permettono interazioni umane 1-to-1 e sono immediatamente misurabili.

Anche se i social sono presenti in tutto il mondo, le aziende sono ancora titubanti nell’utilizzarli per favorire la loro internazionalizzazione.
Secondo Eurostat, nel 2013 l’UE-28 era composta da circa 26 milioni di imprese attive, con il più grande numero in Italia (3,9 milioni), Francia (3,18 milioni) e Germania (2,97 milioni). Per quanto riguarda l’export, le differenze sono sorprendenti con la Germania contando 360.000 imprese esportatrici (12%), l’Italia 240.000 (6%) e la Francia solo 125.000 (4%)!

Confrontiamo ora questi numeri con i dati Eurostat sull’uso dei social media da parte delle imprese: in Francia il 67% delle aziende ha un sito web e il 28% usa i social; in Italia il 71% delle aziende ha un sito web e il 35% usa i social; in Germania l’87% delle aziende ha un sito web e il 33% usa i social.

Quindi le imprese tedesche e italiane utilizzano i social ed esportano di più delle imprese francesi.

È ancora difficile stabilire una correlazione diretta tra i social media e l’export, soprattutto a causa delle grandi differenze della struttura economica tra questi tre paesi, ma è innegabile che i social abbiano un impatto positivo sul business internazionale.

Quindi, se i social media hanno un impatto così positivo sull’export, perché le aziende non sono più “attive” quando si tratta di utilizzarli per la loro internazionalizzazione?

Osservando attentamente, pensiamo che non sia solo una questione di tempo, ma piuttosto il risultato di due errori comuni:

  • Le aziende, in un primo momento, aderiscono al maggior numero possibile di social networks senza considerare le risorse necessarie per gestirli o dove si trovano i loro clienti e clienti potenziali; le imprese sono quindi presto sopraffatte e incapaci di portarli avanti.
  • Il “cliché” più frequente è di pensare che l’inglese è la lingua per i social in tutto il mondo perché è quella più usata in generale: sono però presto delusi dalla scarsa audience che ottengono, e abbandonano i social all’estero.

Diventare globale significa diventare locale

Nel gennaio 2019 nel mondo c’erano più di 4,3 miliardi di utenti Internet e 3,4 miliardi di utenti dei social.
Con la crescita di questi numeri, cresce anche l’esposizione delle imprese, rendendo il valore potenziale di questa tendenza enorme per qualsiasi attività.

L’uso dei social in più paesi moltiplica questo potenziale e aiuta le imprese a:

  • Scalare il business più velocemente
  • Interagire con un pubblico più ampio e globale
  • Aumentare la consapevolezza del brand e costruire il marchio B2B/B2C all’estero
  • Rafforzare i rapporti con clienti e gli influencer stranieri
  • Generare vendite in nuovi mercati
  • Essere diverso e fare meglio dei concorrenti

 

Un’attività regolare sui social può aiutare le aziende ad aumentare la loro notorietà e quella del loro brand, specialmente quando essi sono utilizzati a livello globale.

Tuttavia, i social non sono globali! Utilizzare i social a livello globale significa utilizzarli localmente in molti paesi allo stesso tempo: richiede una buona comprensione delle specificità di ogni mercato e di ciò che può rendere un’azienda straniera parte di esso.

L’obiettivo non è quello di essere bravi con i social. L’obiettivo è di essere bravi nel business grazie ai social, a livello locale e globale!